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Il “SURE” (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency) ai tempi del Covid-19

In attesa dell’Eurogruppo di domani, dove si dovrebbe discutere di interventi più sostanziosi a sostegno dell’economia dell’Unione post epidemia da Covid-19, la Commissione ha lanciato pochi giorni fa il programma “SURE” (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency)

SURE è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e la capacità produttiva delle imprese durante (e dopo) il periodo pandemico ed è sostanzialmente una specie di cassa integrazione europea.

Molte imprese in difficoltà sono infatti state costrette (e purtroppo lo saranno) a sospendere momentaneamente o a ridurre in modo significativo le proprie attività e l’orario di lavoro dei dipendenti. SURE si inserisce in questo contesto e si presenta come uno strumento a marca UE a sostegno di imprese e lavoratori: cercando di evitare gli esuberi, si protegge il livello di reddito delle famiglie e si cerca di preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle aziende.

 

Come funziona?

Uno Stato Membro decide di ricorrere alla cassa integrazione per tutelare i propri cittadini.

Presenta così alla Commissione il suo piano di cassa integrazione e il conseguente impatto che tale piano avrà sulle sue finanze pubbliche.

La Commissione valuta le cifre proposte e negozia con lo Stato Membro le condizioni del prestito.

Sulla base di tale negoziazione la Commissione presenta una proposta di decisione al Consiglio.

Una volta approvata dal Consiglio, l’assistenza assumerà la forma di un prestito concesso dall’UE allo Stato Membro interessato.

Lo Stato riceverà quindi fondi reperiti sui mercati finanziari dalla Commissione, che gli verranno prestati a condizioni favorevoli dato il buon rating di credito dell’Unione (si parla di obbligazioni a tripla A) e i bassi costi di finanziamento. Un passo avanti importante per Paesi che hanno livelli di debito alto e possibilità di accesso ai mercati sicuramente diversi da quelli dell’Unione.

 

A quanto ammonta la cifra stanziata?

L’Unione Europea prevede di fornire assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro. Davvero basteranno vista la portata del dramma in corso?

Per erogare tali prestiti sarà inoltre necessario che gli Stati Membri forniscano un sistema di garanzie volontarie all’Unione pari al 25 % dell’ammontare massimo dei prestiti, ovvero pari a 25 miliardi di euro.

Le garanzie saranno fornite in proporzione al PIL degli Stati dell’Unione.

 

L’invocato “piano Marshall dell’Unione Europea contro il coronavirus” è sicuramente un’altra cosa, la speranza è che arrivino presto notizie migliori dai nostri compagni di viaggio europei.

 

Il documento “Supporting Member States to help protect people in work and jobs (SURE Factsheet)”, in .pdf (scaricabile):

Supporting Member States to help protect people in work and jobs_SURE_factsheet

 

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