I due strumenti principali previsti attualmente dall’Unione Europea a favore degli Stati Membri per il sostegno finanziario della gestione delle politiche migratorie sono il “Fondo Asilo, migrazione e integrazione” (AMIF) ed il “Fondo sicurezza interna” (ISF).
AMIF ha l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori, supportando gli sforzi compiuti a livello nazionale per migliorare le strutture di accoglienza, gestire le domande di asilo, integrare i migranti o, a seconda dei casi, rimpatriarli.
ISF è invece più incentrato sulle spese da sostenersi per la protezione delle frontiere esterne dell’Unione, il contrasto all’immigrazione clandestina, la cooperazione tra forze di polizia, la prevenzione di potenziali attentati terroristici.
Secondo le stime fornite dalla Commissione, l’Unione Europea ha stanziato a favore dell’Italia (per il periodo 2014-2020) fondi pari a circa 394 milioni di euro per AMIF e a circa 330 milioni di euro per ISF per quanto concerne i cosiddetti “programmi nazionali”, documenti programmatici elaborati dagli Stati Membri (e approvati dalla Commissione Europea) per definire obiettivi strategici e operativi, identificare quanto tempo e risorse saranno necessari per raggiungerli nonché predisporre gli interventi che ci si propone di realizzare con la dotazione finanziaria messa a disposizione.
In aggiunta, sono stati messi a budget circa 121 milioni di euro per AMIF e a circa 105 milioni di euro per ISF per quanto concerne la cosiddetta “emergency assistance” ovvero per quanto di urgente (come ad esempio sbarchi o pressioni migratorie non programmate) esula dalla summenzionata programmazione nazionale.
L’Italia può quindi beneficiare di circa 950 milioni di euro per la gestione delle politiche migratorie e la protezione dei confini.
Come si può accedere a questi fondi?
I due strumenti sono gestiti a livello europeo dalla “Direzione Generale Migrazione e Affari Interni” della Commissione.
Ai fondi stanziati possono avere accesso autorità statali, regionali ed enti pubblici locali (che fanno sicuramente la parte del leone, assorbendo circa l’88% dei finanziamenti tramite i “programmi nazionali”) ma anche organizzazioni non governative o organizzazioni umanitarie sulla base dei diversi progetti presentati.
A livello Europeo, si accede ai finanziamenti tramite specifici bandi di gara attraverso il portale “Research & Innovation Participant Portal” della Commissione, attivo dal Giugno 2016.
A livello di Stato membro, una volta che il “programma nazionale” è stato approvato dalla Commissione Europea, tocca all’autorità nazionale distribuire le risorse secondo le priorità concordate.
Gli Stati Membri devono nominare una Autorità Responsabile per la gestione dei fondi e una Autorità di controllo.
In Italia l’Autorità Responsabile è il “Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione” del Ministero dell’Interno assieme alla “Direzione Generale dell’Immigrazione e Politiche per l’Integrazione” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (designata come Autorità Delegata).
Le funzioni di verifica sul fondo e sul relativo sistema di gestione e di controllo sono esercitate da un’apposita Autorità di Audit indipendente, designata con decreto del Ministero dell’Interno.
L’intero processo di selezione (ancora tramite bandi), monitoraggio e controllo dei progetti presenti nel “programma nazionale” è gestito mediante l’apposito sistema informativo Fondo Fami.
A che punto siamo con l’utilizzo dei fondi allocati?
Quello che balza subito agli occhi leggendo le cifre presentate nel documento della Commissione (confermate peraltro dal corposo documento del Ministero dell’Interno “Interventi finanziati al 31 maggio 2019”, qui allegato) è che per ora sono stati utilizzati dall’Italia solo 230 milioni di euro del fondo AMIF a fronte dei 724 disponibili, quindi molto meno della metà (il 32%).
Il dato genera sicuramente una certa inquietudine ma possiamo sperare ci sia ancora tempo per recuperare, dato che il termine del periodo di riferimento per il quale i fondi sono stati stanziati (fine 2020) non è proprio dietro l’angolo.
Va molto meglio invece per quanto riguarda il fondo ISF, nell’ambito del quale sono stati utilizzati 188 milioni a fronte dei 226 disponibili, ovvero l’83% del totale.
Il documento della Commissione “EU Financial Support to Italy” datato Maggio 2019 in .pdf (scaricabile):
EU Financial support to Italy - May 2019
Il documento del Ministero dell’Interno “Elenco progetti finanziati al 31 Maggio 2019” – AMIF in .pdf (scaricabile):
Ministero Interno - AMIF - Elenco progetti finanziati al 31 Maggio 2019