Il 9 agosto scorso il Parlamento ha convertito in legge il DL 84/2018 concernente la cessione a titolo gratuito, alla Libia, di 12 unità navali italiane.
Lo scopo del gentile omaggio è quello di rafforzare la capacità operativa della Guardia Costiera Libica e degli altri organi per la sicurezza costiera libici per migliori e sempre più efficaci attività di contrasto e repressione dell’immigrazione clandestina e della tratta di esseri umani.
La cessione si inquadra negli accordi negoziati tra il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e Fayez al-Sarraj (il premier libico del “Governo di Unità Nazionale” di Tripoli) a Roma il 2 febbraio 2017 e formalizzati nel “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato di Libia e la Repubblica italiana”.
Secondo quanto concordato nel Memorandum, Italia a Libia si impegnano ad avviare iniziative di sostegno alle istituzioni libiche per potenziarne la capacità operativa nell’arginare i flussi illegali di migranti.
Nello specifico, l’Italia si è impegnata a fornire supporto tecnico e tecnologico alla Guardia di frontiera, alla Guardia costiera Libica e agli organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell’Interno libico e si è altresì impegnata a fornire sostegno e finanziamento a programmi di crescita nelle regioni africane colpite dal fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Inoltre, Italia e Libia (solo la parte rappresentata dal “Governo di Unità Nazionale”, ovviamente) si sono impegnate al completamento del sistema di controllo dei confini terrestri del sud della Libia secondo quanto previsto dall’art. 19 del “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione” italo-libico firmato a Benghasi nel 2008 da Berlusconi e Gheddafi, nonché all’adeguamento e finanziamento dei centri di accoglienza temporanei in territorio libico e alla formazione del personale libico ivi impiegato.
Il Memorandum ha validità triennale (fino al 2 febbraio 2020) e si rinnova tacitamente per analoga durata salvo notifica scritta.
Il DL 84/2018 prevede quindi la cessione alla Libia di 10 unità navali “CP – classe 500”, fra quelle in dotazione al Corpo delle Capitanerie di Porto/Guardia costiera Italiana e di 2 unità navali, da 27 metri, classe Corrubia, fra quelle in dotazione alla Guardia di Finanza.
Oltre al costo dei natanti, l’Italia dovrà poi sobbarcarsi gli oneri derivanti dalla manutenzione correttiva finalizzata a ripristinare la perfetta efficienza delle imbarcazioni, la cancellazione della loro livrea nonché gli oneri per il loro trasferimento in Libia, per un importo complessivo pari a 1.150.000 euro.
Alla cifra sopramenzionata, si dovranno poi aggiungere (e solo per l’anno 2018) 1.370.000 euro per garantire la manutenzione delle singole unità navali cedute e per lo svolgimento di attività addestrativa e di formazione del personale della Guardia costiera Libica.
Il costo totale dell’operazione si aggira quindi sui due milioni e mezzo di euro.
Ci si potrebbe poi domandare perché, per elargire il dono, si sia fatto ricorso ad un decreto legge, uno strumento tipicamente utilizzato solo in caso di comprovate motivazioni di necessità e urgenza che impongano un intervento immediato da parte del Governo.
La ragione è riportata nel preambolo del decreto:
– la “straordinaria necessità e urgenza” di assicurare la sicurezza della navigazione nel Mediterraneo, inclusa la corretta gestione delle attuali dinamiche del fenomeno migratorio, con particolare riferimento ai flussi provenienti dalla Libia, attribuendo priorità all’esigenza di contrastare i traffici di esseri umani, nonché alla salvaguardia della vita umana in mare, nonché
– la “straordinaria necessità e urgenza” di incrementare, conformemente alle richieste del Governo libico, la capacità operativa della Guardia costiera libica nelle attività di controllo e di sicurezza costiera.
L’interesse per la tutela dei diritti umani, ripetutamente violati su suolo libico, sembra invece essere un’esigenza sempre meno prioritaria.
Il Decreto Legge 10 luglio 2018, n. 84, convertito con modificazioni dalla Legge 09 agosto 2018, n. 98, in .pdf (scaricabile):
Decreto Legge 10 luglio 2018, n. 84 (versione consolidata)